Nel cuore della Pianura Padana, Isola Dovarese si trova al centro di un territorio ricco di arte, cultura, buona tavola e tradizioni contadine.
L'elegante Cremona turrita, la Mantova rinascimentale dei Gonzaga, i piccoli paesi delle campagne: luoghi densi di memorie, da riscoprire in un viaggio incredibile, oltre le soglie del tempo, tra dimore storiche, centri cittadini e campagne ricche di scoperte da buongustai.
Isola Dovarese
Situata in un piccolo terrazzamento a forma di goccia, proteso verso la golena del fiume Oglio, Isola Dovarese è un piccolo paese del Cremonese celebre per il Palio delle Contrade -tradizionale rievocazione storica dei costumi tipici della società medievale di fine Quattrocento.
Fin dal 1966, ogni secondo fine settimana di settembre, nelle vie del paese sfilano le quattro contrade di Isola: Le gerre, Porta Tenca, San Giuseppe, San Bernardino.
L'origine del Palio risale ai festeggiamenti per il matrimonio di Anna Dovara, figlia del signore locale, con Filippo Gonzaga, avvenuto nel 1322.
Oltre al Palio delle Contrade, Isola Dovarese si veste a festa anche ogni ultima domenica di aprile, in occasione della Fiera di San Giuseppe: nei pressi dell'oratorio dedicato al santo, bici e moto d'epoca, prodotti dell'artigianato locale, le specialità della cucina e i giochi storici - come il "maj", l'albero della cuccagna - allietano la giornata.
Ma Isola Dovarese sa accogliere i suoi visitatori ogni giorno dell'anno: la sua dimensione di piccolo paese di campagna aiuta a dimenticare in fretta lo stress e i rumori della caotica città. Non si può abbandonare il borgo senza essersi concessi una passeggiata sul lungofiume, prima o dopo aver gustato un piatto di abbondanti tortelli di zucca, specialità del territorio, e i biscotti "isolini", preparati dai fornai del paese.
Cremona
Città del torronee del Torrazzo, Cremona è una provincia italiana antica e ricca di bellezze. A proposito delle origini del primo torrone, si narra che sia nato nel Quattrocento, comparendo per la prima volta in tavola durante il banchetto nuziale di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti, il 25 ottobre 1441.
Sempre la tradizione vuole che questo primo torrone sia stato creato secondo la forma del Torrazzo, la grande torre campanaria simbolo della città, nonché campanile storico più alto d'Italia: 112 metri per un totale di 502 gradini.
Il Torrazzo affianca il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta - notevole esempio di chiesa in stile romanico riadattata con elementi gotici, rinascimentali e barocchi - e il Battistero, costruzione ottagonale alta 34 metri in marmo, modellato secondo i canoni dell'arte romanica e gotica.
Cremona è una delle patrie dell'artigianato italiano: le vie della città ospitano un gran numero di botteghe di liutai specializzati nella realizzazione di strumenti ad arco, ispirate alla grande tradizione figlia di Stradivari, Guarneri e Amati.
Il Museo Stradivariano custodisce una collezione di forme lignee, modelli cartacei e strumenti appartenuti al grande liutaio cremonese, insieme a strumenti ad arco e a pizzico degli ultimi tre secoli.
Piadena
Sorge sulla sponda destra del fiume Oglio, rappresentando uno dei centri di riferimento per i piccoli paesi della provincia di Cremona.
La posizione di Piadena, al centro della Pianura Padana, è ideale per un viaggio alla scoperta delle più belle città d'arte del nord Italia: si trova equidistante rispetto a Parma, Mantova, Brescia e Cremona.
L'etimologia del suo nome è incerta: secondo alcuni storici, "Piadena" deriverebbe dall'esarca di Ravenna Giovanni Platina, fondatore nel 686 del "castrum Platinae"; al contrario, altri studiosi farebbero derivare questo nome da un insediamento di origini etrusche.
Meritano una visita l'ex convento secentesco Gerolimini, sede del municipio, e la villa del XVIII secolo Magio Trecchi.
Fra le verdi campagne intorno a Piadena, si può andare alla scoperta dei Lagazzi, un'area naturale composta da un bosco igrofilo delimitato da un canneto e da due fossi denominati "Gambazzo" e "Gambina di Mezzo".
In questa zona sono stati rinvenuti insediamenti di palafitte risalenti all'Età del bronzo (3500-1200 a.C. circa), oggi custoditi nel Museo Archeologico di Piadena, dedicato all'umanista Bartolomeo Sacchi: una collezione di oltre 3.500 oggetti, dalla preistoria all'epoca delle invasioni barbariche.
Mantova
Storia, nobiltà e arte rivivono in ogni angolo di Mantova. Considerata una tra le culle del Rinascimento italiano ed europeo, è una città inclusa dall'UNESCO fra i Patrimoni dell'Umanità.
Deve gran parte della sua fortuna alla dinastia dei Gonzaga, marchesi e duchi di Mantova che regnarono fra il Quattrocento e il Seicento.
A loro si deve la realizzazione di gran parte del Palazzo Ducale, vera e propria città-palazzo, in cui è custodito uno dei maggiori capolavori dell'età rinascimentale, la Camera degli Sposi affrescata dal pittore di corte Andrea Mantegna e dedicata a Ludovico Gonzaga e alla moglie Barbara di Brandeburgo.
Nella Mantova dei Gonzaga hanno soggiornato alcuni tra i più noti pittori, scultori e architetti del Rinascimento. Ad esempio, il celebre Palazzo Te è opera di Giulio Romano; al suo interno trova posto una lunga serie di stanze affrescate, fra cui la Sala dei Giganti, la Sala di Amore e Psiche e la Sala dei Cavalli.
Bagnata su tre lati dai suoi laghi, Mantova appare ai suoi visitatori come una città magica, sospesa sull'acqua: merito degli specchi d'acqua artificiali ricavati nell'ansa del fiume Mincio, realizzati a partire dal XII secolo per scopi difensivi.
A livello naturale, è proprio il Parco del fiume Mincio l'altra grande attrazione mantovana: la natura nata intorno al corso d'acqua e al complesso di laghi, invita a piacevoli escursioni a piedi o in bicicletta.